sabato 9 luglio 2016

Sostenibilità, Sobrietà, Solidarietà (e Speranza)!

"Le risorse del pianeta sono sempre più a rischio: perché si stanno esaurendo, perché sono messe in pericolo dai mutamenti climatici e dall’inquinamento, perché sono sprecate o mal distribuite”. È questo l’assioma che ha portato la Fondazione per la comunicazione sociale Pubblicità Progresso e i docenti del network universitario Athena, a promuovere la nuova campagna biennale “Sostenibilità, Sobrietà, Solidarietà”, che “intende far capire ai cittadini che i gesti di quotidiana attenzione ad un corretto uso delle risorse fanno crescere il singolo come persona, gli consentono non indifferenti risparmi, lo gratificano come cittadino dedito al consumo sostenibile”. Una “crescita felice” che non è in contrasto con stili di vita decresciuti, sobri e solidali con i meno fortunati, ed è “in piena sintonia con l’Enciclica Papale Laudato sì’” hanno ricordato da Pubblicità Progresso.

Nel nuovo spot della Fondazione lanciato a fine maggio per la regia di Claudio Gallinella si vede un bimbo che cresce di qualche anno ogni volta che compie un gesto virtuoso, spegnendo la luce, chiudendo il rubinetto che gocciola, facendo la raccolta differenziata, preferendo la bici all’auto. Alla fine il messaggio della voce fuori campo è che “Basta poco per far crescere il tuo futuro, un gesto dopo l’altro”. La campagna sui media tradizionali invita  a visitare il sito CiRiesco.it, dove possiamo trovare consigli utili per riuscire ad applicare senza difficoltà comportamenti virtuosi, oltre ad alcuni case history di successo nei campi del risparmio e dell’utilizzo più consapevole di acqua, energia, aria, cibo, rifiuti, edilizia, mobilità e salute. Oltre ai principali consigli per una vita all'insegna della sostenibilità, sul sito si trovano anche informazioni, news, segnalazioni di eventi e iniziative che in questi mesi verranno rilanciate grazie ad un sistematico impiego dei social media. “È da molti anni che vengono diffusi allarmi sulla scarsità di risorse a disposizione dell’uomo, ma è difficile che a questi allarmi faccia seguito l’adozione di modi di vivere più illuminati”. Per Alberto Contri, presidente della Fondazione Pubblicità Progresso, “con CiRiesco.it auspichiamo di poter aiutare i cittadini a diventare consapevoli sul problema che è ormai sotto i nostri occhi e intendiamo farlo fornendo informazioni utili a tradurre in fatti questa consapevolezza”.

Il Project Elpis (parola greca che significa “speranza”) sembra proprio una di quelle buone idee raccontate su Ciriesco.it! In realtà si tratta di progetto messo a punto in questi mesi da alcuni studenti dell’Università di Edimburgo per consentire ai migranti e ai rifugiati di guerra che si trovano nei campi profughi greci di ricaricare i loro telefoni attraverso un impianto condiviso per la generazione di elettricità a partire dall’energia solare. Al momento sono state installate due stazioni nel campo di Kara Tepe a Lesbo (presto ne arriveranno altre tre grazie alle donazioni raccolti con una campagna di crowd-funding), che possono essere usate simultaneamente da ben 240 persone, permettendo ai migranti non soltanto di ricaricare il proprio smarthphone e comunicare con familiari e amici, ma anche di cercare ogni tipo di informazione utile a conoscere diritti, doveri e normative indispensabili per definire le loro prossime scelte o quelle che subiranno in seguito agli accordi tra Unione europea e Turchia.

Per Alexandros Angelopoulos, uno degli ideatori ventenni del progetto “Uno smartphone per chiamare casa, se casa c’è ancora, è la prima cosa che chiunque di noi porterebbe con sé su un’isola deserta. La seconda è un caricatore per la batteria”. Per questo “Aiutare le decine di milioni di persone che fuggono dalla guerra a comunicare con i loro cari è forse uno degli aiuti più importanti che si possono fornire loro, subito dopo acqua e cibo”. L’idea è nata durante una visita a un campo profughi nell’isola di Samo: “Ero sempre circondato da persone che mi chiedevano il cellulare per poter chiamare casa - ha raccontato Samuel Kellerhals, 21 anni, compagno di studi e co-fondatore, assieme a Angelopoulos, del progetto Elpis - Abbiamo quindi pensato di fare qualcosa, utilizzando le energie rinnovabili”. Il problema, infatti, è comune a tutti i migranti che approdano sulle rive della vecchia ed inospitale Europa e la Grecia non fa eccezione. L’accesso all’elettricità nei campi sovraffollati dell’isola di Lesbo, da cui migliaia di persone provano ogni giorno a contattare parenti e famiglie nei paesi d’origine, fino a ieri era estremamente difficile e spesso non era gratuito.  Oggi grazie a questa “Elpis” è possibile e l'invenzione sembra destinata ad uscire ben presto dai soli confini greci. Come viene ricordato sul sito di Poject Elpis, infatti, “questo progetto pilota di recupero di energia rinnovabile dal sole potrà di qui a breve essere esteso a ogni latitudine e rendere possibile l’accesso all’elettricità per gli 1,2 miliardi di persone nel mondo che ne sono ancora privi”.

Un connubio tra progresso, sostenibilità, sobrietà e solidarietà che è sempre più importante, visto che come ci ha ricordato la Fondazione Pubblicità Progresso “In questi ultimi anni sono aumentati, anche grazie alla tecnologia, gli strumenti che stimolano l’adozione di comportamenti sostenibili e iniziative che limitano gli sprechi o meglio li trasformano in risorse solidali”. Elpis non è l'unica. Strumenti e applicazioni per misurare i propri consumi di acqua, piattaforme online per contrastare lo spreco alimentare da parte di cittadini e negozi, proposte di condivisione nell’era della sharing economy sono tutte nuove ed interessanti opportunità che stanno già contribuendo ad incentivare comportamenti sostenibili capaci di migliorare il pianeta, la vita e le relazioni tra le persone.

Alessandro Graziadei

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