domenica 22 luglio 2012

Italia: giovani a rischio sedentarietà e cattive abitudini alimentari

La grande maggioranza pratica attività sportive, ma per il 38% aumenta il disinteresse verso queste attività; il 60% passa il proprio tempo libero al chiuso; il 39% mangia quotidianamente davanti alla tv; il 20% non fa abitualmente colazione a casa e soltanto il 25% segue l’importante regola dei 5 pasti al giorno. Stiamo parlando dei bambini e dei ragazzi di età compresa tra i 6 e i 17 anni del Belpaese e dei loro stili di vita fotografati da una ricerca conoscitiva di IPSOS per Save the Children resa pubblica dalla scorsa settimana insieme al “Decalogo per uno stile di vita più salutare per bambini e famiglie” (.pdf). Così, con queste premesse, quello che dovrebbe essere il motto dei bambini e degli adolescenti italiani “Pronti, partenza, via!” è diventato un progetto triennale promosso da Save the Children insieme a Kraft Foods Foundation in partnership con il Centro Sportivo Italiano (Csi) e l’Unione Italiana Sport Per Tutti (Uisp), patrocinato dalla Società Italiana di Pediatria (Sip) e dall’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, e nato per sostenere, con interventi mirati, la pratica motoria e sportiva e l’educazione alimentare dei bambini.
“A un anno di distanza dalla partenza del progetto Pronti, partenza, via! - ha spiegato Valerio Neri, Direttore generale di Save the Children - abbiamo voluto rinnovare la fotografia dello stato dei bambini e dei ragazzi italiani riscontrando il precario equilibrio tra sane abitudini di vita da un lato, come la pratica di attività sportive o motorie, e la sedentarietà con cattive abitudini dall’altro”. Di fatto, benché sembri che la pratica di attività sportive e motorie sia abbastanza diffusa tra i ragazzi italiani, ad un più attento esame emergono forti criticità legate al disinteresse in aumento rispetto allo sport o al movimento in generale e un lieve incremento dei comportamenti sedentari indotti dai genitori, “come il sempre più frequente utilizzo dell’auto negli spostamenti ed una maggiore permanenza dei ragazzi a casa nel tempo libero - ha aggiunto Neri, - indicatori preoccupanti, perché il movimento e la socialità sono elementi essenziali per la crescita equilibrata. Come abbiamo cercato di sintetizzare nel Decalogo per uno stile di vita più salutare per bambini e famiglie, esistono dei comportamenti virtuosi che bisogna cercare di innescare: stimolare a camminare per più di 30 minuti al giorno, ad esempio, è fondamentale, se consideriamo che il 68% dei bambini e dei ragazzi italiani non lo fa”.
L’indagine non lascia dubbi sulle tendenze dei giovani. Il 19% dei bambini e adolescenti italiani, quasi un quinto, non pratica alcuna attività motoria nel tempo libero e la tendenza per IPSOS sembra in crescita. La percentuale sale al 24% al sud e nelle isole, con dei picchi del 37% a Napoli e del 33% a Sassari. Ma non si tratta solo di pigrizia. Il costo elevato per il 21% o l’assenza sul territorio di strutture adeguate per il 16%, sono tra le cause segnalate dai bambini, insieme al fatto che i genitori non possono accompagnarli. La situazione dei bambini italiani appare critica anche durante le ore scolastiche dedicate all’attività motoria e alla pratica sportiva: il 6% dei bambini e ragazzi non ha alcuno spazio dove svolgere attività fisica e dove esiste non è in buone condizioni per il 40% dei bambini italiani, percentuale che sale al 60% a Palermo, 50% ad Ancona e 49% a Bari.

E ancora, secondo il 60% dei genitori italiani, i loro figli passano la maggior parte del tempo libero a casa propria o di amici, percentuale che arriva al 66% al sud e nelle isole e al 64% nel nord ovest. Maglia nera per Catania e Bari dove i genitori che dichiarano che i propri figli passano pochissimo tempo all’aperto sono rispettivamente il 73 e il 72%.
Di questi per il rapporto IPSOS, il 26% dichiara che non esistono spazi all’aperto dove i bambini possono incontrarsi con gli amici, il 32% dice che nei luoghi di aggregazione non esistono condizioni di sicurezza e pulizia adeguate e infine il 42% afferma di non poterli accompagnare e supervisionare.
Nelle numerose ore che i nostri ragazzi non passano all’aperto per Save the Children la televisione continua ad essere “l’amica” con cui spendere del tempo: “i genitori dichiarano che più di 3 ore di TV al giorno sono la regola per quasi 1 bambino su 5 durante la settimana […], ma nel weekend lo diventano per più di 1 su 4 con punte del 43 e 41% a Milano e Palermo. Ore che spesso si sommano a quelle passate su internet o a giocare ai videogames e per le quali “1 ragazzo su 4 afferma che i propri genitori non controllano per quanto resti incollato agli schermi”, percentuali che salgono al 27% per quanto riguarda la navigazione su internet. “Per contro, - ha sottolineato Neri - il 57% dei genitori si preoccupa se i figli stanno all’aperto prevalentemente per la paura degli sconosciuti, seguita dal timore del traffico, che i figli si facciano male o che frequentino amici pericolosi”.

Ma il movimento all’aria aperta non è tutto. Anche l’alimentazione, altro fondamentale tassello del corretto stile di vita, presenta delle zone d’ombra. “Se è vero che la maggior parte dei bambini e ragazzi italiani mangiano più o meno abitualmente frutta e verdura - ha precisato il Direttore generale di Save the Children - è anche vero che solo un bambino su quattro fa propria la raccomandazione di pediatri e nutrizionisti di fare 5 pasti al giorno, un bambino su 10 decide autonomamente cosa mangiare e aumenta il numero dei genitori che non contesta ai figli il fatto di mangiare di fronte alla tv”. Tali comportamenti a rischio si registrano soprattutto in contesti socio-economici disagiati e potrebbero estendersi a causa della crisi economica, che secondo la ricerca IPSOS sta mettendo in difficoltà “il 29% delle famiglie italiane, con un aumento del 10% rispetto allo scorso anno”.

Da queste premesse parte la sfida che Save the Children ha raccolto più di un anno fa insieme a Kraft Foods Foundation. L’intervento del progetto “Pronti, partenza, via!” si propone di sensibilizzare, informare e coinvolgere bambini, genitori, insegnanti e operatori del settore per promuovere stili di vita più salutari in aree particolarmente disagiate di 10 città italiane distribuite su tutto il territorio nazionale: Torino, Genova, Milano, Aprilia, Ancona, Sassari, Napoli, Bari, Palermo e Catania.
“Oggi [ad un anno dalla partenza] possiamo dire di essere sulla buona strada - ha dichiarato Save the Children - con oltre 27.000 beneficiari raggiunti, tra ragazzi, genitori e operatori, incidendo sui vari aspetti che compongono lo stile di vita di un bambino come il movimento, la fruizione del tempo libero, l’alimentazione e favorendo un’azione di integrazione sociale a contrasto dei fenomeni di emarginazione diffusi in ampie fasce della popolazione, soprattutto tra i più giovani”. Ma non solo.

Tra gli interventi che fanno parte del progetto segnaliamo anche il recupero di spazi e strutture in-door e out-door, che si trovano in zone disagiate delle città, campi da gioco, percorsi sportivi, spazi verdi, campi polivalenti, skate e roller park, piste podistiche e ciclabili, “ma anche l’azione formativa ed educativa specialistica all’interno delle scuole primarie per promuovere stili di vita e alimentari salutari per i bambini e le loro famiglie, oltre all’apertura di sportelli informativi per tutti”. Allora “Pronti, partenza, via!”, contro la sedentarietà e verso la buona alimentazione dei nostri ragazzi.
Alessandro Graziadei

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