domenica 25 giugno 2017

È nata la piattaforma sul benessere degli animali

La prima legislazione dell’Unione europea in materia di diritti e benessere degli animali è stata adottata nel 1974 e riguardava esclusivamente i macelli. Da allora l’Unione tutela gli animali nei laboratori, nei giardini zoologici e negli allevamenti con un complesso di norme sull’agricoltura e con disposizioni specifiche in materia di trasporto e di macellazione degli animali, oltre che con alcune norme supplementari specifiche per l’allevamento di galline ovaiole, di polli e per la produzione di carne con suini e vitelli. Molti dei termini utili alle politiche dell’Unione in materia di benessere degli animali si trovano però solo nelle normative per i sussidi allo sviluppo rurale, nonostante l’articolo 13 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea imponga all’Unione e agli Stati membri di "tenere pienamente conto delle esigenze in materia di benessere animale nella formulazione o nell’attuazione di determinate politiche dell’Unione", dal momento che "gli animali sono esseri senzienti". Come indica un sondaggio di Eurobarometro pubblicato nel marzo 2016, anche “la maggioranza assoluta degli europei ritiene molto importante la protezione del benessere degli animali e auspica che si trovino modi per migliorarla”.

Per questo il 6 giugno scorso il commissario europeo Vytenis Andriukaitis ha inaugurato ufficialmente la prima riunione della Piattaforma dell’Unione sul benessere degli animali, un organismo che riunisce 75 rappresentanti di industrie, ONG, organizzazioni internazionali, esperti scientifici, Stati membri, oltre a rappresentanti dello Spazio economico europeo (See) e dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa). Come ha spiegato Andriukaitis “Migliorare il benessere degli animali non è soltanto una questione di leggi, e la piattaforma non è un forum per stabilirne di nuove, ma è un’iniziativa per promuovere il dialogo tra le autorità competenti, le imprese, la società civile e gli esperti scientifici su questioni legate al benessere degli animali che riguardano tutti i cittadini dell’Unione europea”. Alla piattaforma spetta il compito di aiutare la Commissione europea nello sviluppo e nello scambio di azioni coordinate in materia di benessere animale, con particolare attenzione alla migliore applicazione delle norme dell’Ue attraverso lo scambio di informazioni e la condivisione delle prassi locali virtuose.

Per la buona riuscita della piattaforma occorre però che la sua rappresentanza non finisca immediatamente in mano a lobbies industriali capaci di condizionarne le decisioni. Per questo dei 75 membri che compongono questa prima Piattaforma dell’Unione sul benessere degli animali  quaranta sono stati nominati dalla direzione generale per la Salute e la sicurezza alimentare a seguito di un invito a presentare candidature per rappresentare non solo le imprese, ma anche le organizzazioni professionali, le organizzazioni della società civile e gli esperti indipendenti provenienti da istituti di ricerca. Sia le organizzazioni che gli esperti hanno dovuto dimostrare la pertinenza delle loro attività e competenze per i compiti della piattaforma e sono stati scelti con l’obiettivo di assicurare un’equa rappresentanza di diversi settori e attività, provenienze geografiche e settori. I trentacinque membri restanti rappresentano invece le organizzazioni e le istituzioni pubbliche. Tutti assieme si riuniranno due volte l’anno e sulla base delle discussioni e degli impegni assunti dai membri della piattaforma la Commissione individuerà le aree di lavoro di interesse comune ritenute più concrete e realizzabili.

Al momento la Piattaforma rappresenta una grande opportunità per contribuire a migliorare il benessere degli animali mediante la cooperazione all’interno dell’Europa e sebbene i diritti animali siano principalmente di competenza degli Stati membri e delle istituzioni dell’Ue, i “75” possono adesso presentare le loro competenze per sostenere e integrare le iniziative nazionali tramite mezzi e prospettive nuove. Per Andriukaitis, inoltre, “La piattaforma potrebbe sviluppare attività e indicazioni nelle aree in cui manca una specifica legislazione dell’Unione” ed “orientare lo sviluppo e l’attuazione di campagne di informazione rivolte a funzionari e parti interessate dei diversi Paesi coinvolti anche attraverso il finanziamento di programmi di ricerca a livello nazionale”. 

Per il commissario europeo “Il benessere degli animali attraverso questa iniziativa può essere maggiormente tutelato anche attraverso il supporto a varie attività non legislative che la Commissione sta già sviluppando” e che riguardano non solo una migliore applicazione delle norme dell’Ue in materia di benessere degli animali (come quella per esempio legata al  trasporto di animali vivi), ma anche la promozione delle norme dell’Ue a livello globale e la designazione di centri di riferimento dell’Unione per il benessere degli animali. Obiettivi ambiziosi. Non ci rimane che augurare, a tutti i 75, buon lavoro, aspettandone i risultati! !

Alessandro Graziadei

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