sabato 23 marzo 2013

Un’ora, una giornata, una firma per fermare l’ecocidio


Un’ora basterà a cambiare le sorti del nostro Pianeta? E un giorno? La speranza e la determinazione da anni non fanno difetto agli organizzatori di due importanti eventi internazionali: l’Ora della Terra che grazie al WWF propone oggi di spegnere dalle 20.30 alle 21.30 case, uffici, monumenti e città per testimoniare l’impegno di cittadini, governi e organizzazioni della società civile nella lotta al cambiamento climatico e per uno stile di vita sostenibile e la Giornata Mondiale della Terra che il 22 aprile mette in campo una serie di eco-iniziative di sensibilizzazione e tutela ambientale come ogni anno dal 1970.
Per il WWF l’Ora della Terra è ormai da sette anni un movimento globale con centinaia di cittadini e città impegnate a dimostrare con eventi concreti che l’impegno e la passione di ognuno di noi oggi può ispirare chi ci circonda e far nascere un grande cambiamento nel mondo. “È molto di più di un’azione simbolica, è un gesto che porta ad azioni reali, grandi e piccole, che possono nel tempo migliorare il Pianeta sul quale viviamo”. Nel 2012 alla sua sesta edizione le città coinvolte sono state più di 7.000 in 152 paesi del mondo con oltre 2 miliardi di partecipanti. In Italia hanno partecipato 400 città e per un’ora si sono spenti luoghi simbolo come la facciata e la Cupola della Basilica di S. Pietro, il Teatro Alla Scala di Milano, piazza S. Marco a Venezia, la Torre di Pisa, il Duomo, il Battistero e il Ponte Vecchio a Firenze, la Mole Antonelliana a Torino, i Sassi di Matera, l’Acquario di Genova e quest’anno si pensa a fare anche di meglio. L’obiettivo? “Se l’ispirazione diventa azione, se la speranza diventa energia, se un’ora diventa sempre, allora insieme possiamo cambiare il mondo” ha spiegato il WWF. Dipende da noi. Oggi l’invito dell’associazione del Panda è : “Scegli la tua sfida, il tuo impegno concreto verso te stesso e verso gli altri. Il cambiamento vero parte da ciascuno di noi e deve plasmare una nuova economia”.
Pochi ma fondamentali sono i passi che quest’ora può avviare nelle nostre vite a cominciare dalla ricerca di un’energia verde rinnovabile fondata sulla decarbonizzazione e sull’attenzione allo spreco: “Spegni la luce quando non serve; fai lavatrici e lavastoviglie a pieno carico ed imposta i lavaggi a basse temperature, 10 gradi in meno equivalgono ad un risparmio energetico del 10%; scegli sempre elettrodomestici di classe A o superiore; diventa autoproduttore di energia pulita e rinnovabile” sono i consigli del WWF che insiste anche sul cambiamento della propria alimentazione e della propria mobilità. Anche qui bastano pochi ed efficaci accorgimenti per dare un grande contributo: “Acquista prodotti locali e di stagione, sosterrai l’economia locale ed eviterai l’emissione di CO2 per il trasporto e la coltivazione in serra dei prodotti; riduci il consumo di carne, gli allevamenti causano gravi problematiche ambientali; non buttare il cibo e coltiva la natura in città. Il tuo orto incrementerà il verde urbano e produrrà cibo a km zero”. Non diversamente si può iniziare da un’ora per poi “ridurre i viaggi in automobile, usando almeno un giorno a settimana i mezzi pubblici; condividendo l’auto con colleghi e amici; guidando in modo efficiente oppure andando in bicicletta”.
Non diversi i presupposti che sottendono la Giornata Mondiale della Terra che le Nazioni Unite celebrano ogni anno il 22 aprile, quando lo stesso giorno del 1970, 20 milioni di cittadini americani, rispondendo ad un appello del senatore democratico Gaylord Nelson, si mobilitarono in una storica manifestazione a difesa del nostro Pianeta. “Tutti, a prescindere dall’etnia, dal sesso, dal reddito, hanno diritto di vivere in un ambiente sano, equilibrato e sostenibile - hanno spiegato gli attivisti di Decrescita Felice Social Network che dal 2009 anima l’iniziativa promuovendo e sostenendo piccole e grandi azioni per sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi ambientali - La Giornata nel tempo è diventata un avvenimento educativo ed informativo. I gruppi ecologisti lo utilizzano come occasione per valutare le problematiche del pianeta e per trovare le soluzioni che permettano di eliminare gli effetti negativi delle attività dell’uomo”. Nell’edizione del 2012, la 42esima, si sono mobilitate oltre un miliardo di persone in 192 paesi e le premesse di quest’anno fanno pensare ad un analogo coinvolgimento che vedrà protagonista l’Italia e noi tutti visto che anche in questo caso l'obiettivo sono i nostri comportamenti. “Trova del tempo per pensare a cosa potresti fare nel concreto della tua quotidianità il 22 aprile. Prova a definire un’azione che ti senti in grado di portare avanti. Comunicacela via web, utilizzando il modulo che trovi a questo link e poi inizia a metterla in pratica. Con il tuo aiuto ed il tuo impegno dimostreremo che cambiare è possibile ed è possibile per più di un giorno proprio partendo da noi” hanno concluso gli organizzatori.
La sfida è lanciata, sta a noi raccoglierla, come chi ha avviato lo scorso gennaio una Iniziativa di Cittadini Europei (come quella messa in campo per L’acqua è un Diritto Umano) per istituire il reato di ecocidio, cioè il danno “esteso, duraturo e severo” agli ecosistemi tale da compromettere seriamente il pacifico godimento degli abitanti di questo territorio. “Vogliamo che l’ecocidio diventi un crimine per il quale aziende e individui possano essere ritenuti responsabili secondo il diritto penale e il principio di responsabilità superiore. Con l’Iniziativa dei Cittadini Europei, che per la prima volta permette di rimodellare il quadro giuridico europeo e prendere una parte attiva nella democrazia raccogliendo un milione di firme entro la fine di gennaio del 2014, - ha spiegato Prisca Merz una delle promotrici dell’iniziativa - puntiamo ad ottenere che l’ecocidio sia considerato un crimine nei tre casi seguenti: qualora si verifichi sul territorio europeo (aree marittime incluse), qualora aziende europee siano coinvolte e qualora cittadini europei siano coinvolti (nel caso lavorino per aziende non europee). Inoltre in questi casi, verrà negato l’accesso al mercato europeo ai prodotti basati sull’ecocidio, in quanto chiunque importasse tale genere di prodotti starebbe favoreggiando l'ecocidio, rendendosene complice” e potranno essere “perseguiti anche investitori e gli alti funzionari di banca considerati responsabili di favoreggiamento di un crimine”.
L’Iniziativa dei Cittadini Europei è nata dopo che alcuni degli animatori di Fermiamo l’ecocidio in Europa, hanno ascoltato Polly Higgins, un avvocato internazionale che ha proposto di rendere l’ecocidio il V Crimine Contro la Pace. “Noi abbiamo deciso di mirare ad istituire una legge a livello solo europeo, una direttiva, che manca nel panorama giuridico dell’UE”. Ad oggi, infatti, esistono molti accordi ambientali multilaterali, ma non tutti i Paesi li hanno sottoscritti e mancano ancora meccanismi di applicazione efficaci. La maggior parte della legislazione impone solo multe per il mancato rispetto, invece di rendere l’ecocidio un atto criminale. “È per questo che molte aziende calcolano semplicemente il danno equivalente alle multe che dovranno pagare per l’infrazione di leggi esistenti includendolo nelle loro spese, invece di astenersi dal distruggere l’ambiente” ha spiegato la Merz.
Ancora una volta dipende da noi, un’ora, un giorno o una firma sono un po’ come lanciare un voto e certificare con il proprio stile di vita un impegno per un futuro più sostenibile.
Alessandro Graziadei

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