domenica 24 marzo 2013

Italia: ParlaMemo il diario a favore dei bambini per i 945 neo parlamentari


Il 15 marzo 945 parlamentari entrando alle Camere hanno ricevuto come benvenuto un diario un po’ speciale che Save the Children ha consegnato per ricordare quotidianamente ad ognuno degli eletti di Camera e Senato l’importanza strategica dell’infanzia per il futuro del Paese. 130 pagine con una intestazione da personalizzare proprio come un diario scolastico e una copertina poetica e profetica, a firma del vignettista Bruno Bozzetto, dove un gruppo di bambini si arrampicano sorridenti e speranzosi su una corda che sale fino a una stella luminosa. Si presenta così il ParlaMemo l’agenda con le 40 proposte da “votare” durante i primi (e forse ultimi) mesi della legislatura a favore dei bambini e che comprende alcune misure urgentissime per la loro crescita.
Chiuso in uno zainetto rosso, la consegna dello speciale diario come durante il primo giorno di scuola è iniziata prestissimo. “I primi eletti - ha spiegato l’ong - sono arrivati già alle 8.45, quando l’appuntamento in Parlamento per loro era alle 10.30. La prima consegna l’abbiamo fatta ad Alessandro Di Battista del Movimento 5 stelle e poco dopo al più giovane parlamentare di Montecitorio il venticinquenne del PD Enzo Lattuca”. Ma a ritirare zainetto e ParlaMemo dalle mani di una delegazione di ragazzi del progetto Under Radio di Save the Children sono stati anche i parlamentari Cecile Kyenge di origine congolese, Khalid Chaouki, il primo giovane di seconda generazione a varcare il portone di Montecitorio, i giornalisti Alessia Rotta e Corradino Mineo, Filippo Fossati già Presidente dell’Unione Italiana Sport per Tutti, Paolo Beni già Presidente dell’Arci, Edoardo Patricarca, già Presidente Centro Nazionale del Volontariato, Mario Marazziti già portavoce della Comunità di Sant Egidio e le giovani deputate Giorgia Meloni e Laura Boldrini già portavoce dell’Unhcr (e non troppe ore dopo la terza donna, dopo Nilde Jotti e Irene Pivetti, ad essere eletta Presidente della Camera nella storia repubblicana) che ringraziando ha detto di essere a Roma proprio “come portavoce delle associazioni, del volontariato e delle agenzie istituzionali”.
Così, dopo l’appello di Amnesty International per i diritti umani, quello di Libera contro la corruzione, quello della Rete Disarmo e del Tavolo Interventi Civili di Pace per la pace, quello del Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua pubblica e quello di alcune associazioni della società civile (tra le quali Unimondo) a sostegno della cooperazione internazionale ecco che il Parlamento più rinnovato (su 945 eletti 567 vi entrano per la prima volta), giovane e con il più alto numero di donne dell’Italia Repubblicana è chiamato ad una nuova sfida. Un’urgenza per il Paese? Per Valerio Neri, Direttore Generale Save the Children non ci sono dubbi e a parlare non è solo in buon senso: “Sono circa 10 milioni e 200 mila i minori in Italia, di questi 1 minore su 4 oggi è a rischio povertà, vive cioè in famiglie con un reddito troppo basso per garantirgli ciò di cui avrebbe bisogno per un sano e pieno sviluppo. Un dato che è il più alto degli ultimi 15 anni e ha uno spread, un differenziale rispetto agli adulti a rischio povertà, dell’8,2% e che cresce esponenzialmente se a capo della famiglia c’è una persona senza titolo di studio o con la sola licenza elementare. Il 64,9%, cioè 2 minori su 3 in questo caso diventa a rischio povertà”. Per quanto riguarda la sfera educativa e scolastica la situazione non è migliore: “sono quasi 800 mila i giovani tra 18-24 anni che hanno interrotto gli studi e sono fermi alla terza media, 314.000 invece i disconnessi culturali, bambini e adolescenti da 6 a 17 anni che negli ultimi 12 mesi non sono mai andati a cinema, non hanno mai aperto un libro, né un pc, né internet, né fatto uno sport. Ricordiamoci di loro in Parlamento!” ha dichiarato Neri.
Senza dubbio i dati sono allarmanti e per Save the Children, dal 1919 impegnata nella tutela dei minori, non possono non trovare nel neo Parlamento un alleato capace di impegnarsi da subito per invertire questa deriva. “Il ParlaMemo va da marzo 2013 a marzo 2014 ed è concepito come un planning settimanale. Ad ogni settimana corrisponde un memo o delle comunicazioni dai bambini”, ha spiegato Neri. “Si va dal primo e fondamentale punto di questa agenda, cioè mettere al centro i bambini, al memo combattere le povertà minorili, o istruire le politiche dell’istruzione, o ancora il memo per una nuova agenda del millennio o quello per il pieno rispetto della Convenzione sui Diritti dei Bambini. Su ogni tema vengono presentate delle proposte concrete, in tutto 40, per tornare a investire sul futuro attraverso lo sviluppo sociale, culturale, economico delle nostre giovani generazioni”.
Come? Per cominciare si legge nell’agenda preparando subito un “piano nazionale di lotta alla povertà minorile” che preveda, tra l’altro, servizi di refezione scolastica gratuiti per bambini a rischio povertà e l’aumento del tempo pieno scolastico soprattutto in aree dove le condizioni socio-economiche delle famiglie sono più critiche. “In questo modo si aggredisce la povertà economica e quella d’istruzione, che sono fortemente interdipendenti”, ha aggiunto Neri. “Siamo a un passaggio cruciale per il loro futuro, che rischia di essere cancellato se non si interviene urgentemente prima di tutto sul piano politico, con misure e provvedimenti ormai necessari, sia nell’immediato che nel medio periodo”. Ma non occorre mettere sempre e solo mano al portafoglio  per migliorare la situazione dell’infanzia. Tra le altre misure da mettere subito nel calendario parlamentare a costo zero, l'ong indica anche “il riconoscimento della cittadinanza ai minori nati in Italia da genitori stranieri e a quelli giunti da piccoli con l’attribuzione a questi bambini di pari diritti ” una misura che “migliorerebbe sicuramente le condizioni sociali, economiche e culturali dei minori, a beneficio dell’intera popolazione”.
Abbattere i muri e combattere battere le discriminazioni è quindi possibile, ma farlo significa anche ricordarsi delle drammatiche condizioni dei minori nel mondo. “Ancora oggi quasi 7 milioni di bambini muoiono per cause facilmente prevenibili e curabili. 120 milioni non frequentano la scuola. 3 bambini su 4 subiscono violenza domestica. 150 milioni di bambine e ragazze e 73 milioni di bambini e ragazzi sono vittime ogni anno di violenza sessuale”, ha sottolineato il Direttore Generale Save the Children. “Il memo per i parlamentari deve essere anche quello di ricostruire la cooperazione internazionale allo sviluppo e spingere il Governo italiano a dare il suo contributo per combattere queste gravi violazioni dei diritti e raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio entro il 2015. Lo sforzo dovrà poi proseguire contribuendo attivamente alla definizione di una agenda politica internazionale, per combattere la povertà e garantire lo sviluppo umano oltre il 2015”.

Oltre al diario, nello zainetto rosso c’erano anche altre due pubblicazioni di Save the Children: l’Atlante dell'infanzia (a rischio) e il rapporto Metter fine alla povertà in questa generazione. Un bel po’ di materiale da studiare e applicare perché come ricordava nel 1919 dopo la Prima Guerra mondiale Eglantyne Jebb, la fondatrice di Save the Children, “Il futuro è nelle mani dei bambini”. Per questo il Parlamento è chiamato in questi primi 12 mesi ad occuparsi di loro, inseguendo il sogno della Jebb: “Che ogni bambino affamato sia nutrito, ogni bambino malato sia curato, ad ogni orfano, bambino di strada o ai margini della società sia data protezione e supporto”.
Alessandro Graziadei

Nessun commento:

Posta un commento