Per celebrare le sue prime 25 candeline oggi Slow Food Italia, nata per la tutela ed il diritto al piacere del cibo, scende in piazza per raccontare l'associazione, la sua filosofia e i suoi progetti. In questo primo Slow Food Day intitolato “La rivoluzione con il cibo”, l’associazione fondata da Carlo Petrini nel 1986 e che oggi conta su un’organizzazione di 100.000 iscritti, con sedi in Italia, Germania, Svizzera, Stati Uniti, Francia, Giappone, Regno Unito, ha organizzato una serie di attività in più di 300 città italiane che coinvolgeranno la popolazione locale nella salvaguardia del patrimonio enogastronomico dello stivale.
Protagonisti di questo Slow Food Day, insieme alle Condotte, cioè le rappresentanze locali dell’associazione, saranno i produttori di prossimità, cioè pastori, agricoltori, pescatori, trasformatori... e tutta quella piccola produzione di qualità raccolta nella Rete Terra Madre che attraverso la collaborazione con Slow Food è da 25 anni la vera protagonista del progetto Slow Food Italia con una produzione d’eccellenza e su piccola scala. Un modello di produzione ed economia virtuosa a chilometri zero, che fa bene ai consumatori e all'ambiente perché capace di realizzare uno sviluppo sostenibile della filiera alimentare.
Ma non è importante solo il modello di produzione di Slow Food, ma anche la cultura che lo sottende. “La nostra filosofia infatti - ha spiegato Roberto Burdese, presidente di Slow Food Italia - parte dalla riscoperta del piacere attraverso la cultura materiale. Il piacere è quello alimentare, dotto, sensibile, condiviso e responsabile. Per avvicinarsi a questa conquista, che deve essere di tutti, bisogna innanzi tutto riflettere sulla lentezza, recuperare ritmi esistenziali compatibili con una qualità della vita che deve essere totale”.
Il passaggio non è immediato, ma la storia di Slow Food dimostra che è possibile diventare “neo-gastronomi rivoluzionari alle prese con una cultura del cibo, in tutta la sua caotica complessità - ha continuato Burdese - che coinvolge le nostre vite e le vite di tutti in un intreccio di saperi e sapori che non riguardano soltanto il cibo, ma che da esso sono strettamente dipendenti [...] Stando dalla parte di chi produce, distribuisce e consuma in maniera buona, pulita e giusta il sistema può cambiare, e renderci tutti più felici, non frenetici, non omologati, non soli”.
Per questo l’obiettivo della giornata di oggi, oltre a festeggiare il quarto di secolo, “è rendere concreto e tangibile il significato di essere co-produttori, per esprimere il solido legame che c’è tra chi produce il cibo e chi lo consuma” ha precisato il presidente di Slow Food Italia. “Sanciremo un patto con i produttori da Nord a Sud per rafforzare il rapporto tra la nostra associazione e chi ne incarna i principi sul territorio”.
In molte Condotte questo patto esiste già e si traduce, ad esempio, nei Mercati della Terra (una rete internazionale di mercati, di produttori e di contadini, coerente con la filosofia Slow Food) e nei gruppi di acquisto solidali organizzati per la spesa settimanale grazie ai produttori dei Presidi Slow Food, gli stessi che animeranno le variegate iniziative lungo tutta la penisola.
Oggi le Condotte del Cremonese e di Firenze oltrepassano le frontiere nazionali per brindare con gli amici di Auckland, Hawaii, Giappone e con la comunità del cibo di Lamay, Perù. Nel capoluogo lombardo, invece, “Accanto al consueto Mercato della Terra, in cui si riuniscono oltre 50 produttori provenienti dall’hinterland milanese, coinvolgiamo i cittadini con l’angolo della musica popolare in piazza, con una serie di testimonials del mondo della cultura, dell’arte, del cinema e del teatro e incontri con la comunità del cibo di Ramallah in Palestina”, ha spiegato Carlo Casti, Fiduciario della Condotta di Milano.
Difficile riassumere le tante iniziative previste a Roma. “Partiamo da Poggio Ameno con laboratori per bambini e genitori - ci ha spiegato Franco Fancoli, Fiduciario della Condotta della capitale - passeggiate nei frutteti di piante antiche e feste nelle scuole, mentre la Garbatella è animata da pic-nic e feste negli orti. In contemporanea a Torpignattara c’è un vero Mercato della Terra dove accanto a produttori della campagna romana si incontrano cuochi Slow che tengono lezioni di cucina e insegnano a non buttare via nulla del nostro cibo, per poi proporre incontri e cibo di strada”.
“Per noi è d’obbligo festeggiare sul mare”, ha raccontato invece Concetta D’Aniello, Fiduciaria della Condotta della Penisola Sorrentina, che organizza Penisola Slow Coast to Coast, una giornata in barca lungo la meravigliosa costa campana. E proprio per chi ritorna dalla spiaggia, l’appuntamento con la Chiocciola di Slow Food è anche a Marina di Ravenna, dove la Condotta locale di Slow Food organizza incontri didattici ed enogastronomici.
Spostandoci un po’ più a Sud “Oltre a laboratori del gusto su olio, formaggi, dolci e lavorazione del pescato, - ci ha raccontato Nicola Napoli, Fiduciario della Condotta di Sciocca - vogliamo promuovere le culture del Mediterraneo e il confronto con scrittori di altri Paesi, facendo conoscere popoli così vicini e allo stesso tempo così diversi da noi, da cui possiamo tutti imparare moltissimo [...] Lo scambio culturale è alla base della filosofia Slow Food, per questo ci è sembrato importante coniugare lo Slow Food Day con questo impegno culturale”.
Non mancheranno ovunque i prodotti dei Presìdi Slow Food e i laboratori del gusto, con degustazioni, brindisi e parole sul cibo e dintorni, con colori ed emozioni che faranno da linea-guida nello stile slowfoodista di allegra e austera anarchia. Durante la giornata, inoltre, saranno presentati alcuni grandi progetti di Slow Food, tra cui i Mille Orti in Africa, l’iniziativa lanciata in occasione di Terra Madre 2010 che prevede la creazione di mille orti nelle scuole, nei villaggi e nelle periferie delle città africane, “perché 25 anni di rivoluzione del cibo sulle spalle possono servire anche per dare un contributo alla cooperazione internazionale".
Come sempre tutto sarà all’insegna di quel “buono, pulito e giusto” ancora più importanti alla luce della “Prova di democrazia partecipata che ha preso vita dalla società civile con i recenti referendum - ha concluso Burdese - Per Slow Food Italia, che sin dalla primavera dello scorso anno ha partecipato all’attività dei due comitati promotori, oggi sarà l’occasione di festeggiare anche la vittoria dei Sì”.
Alessandro Graziadei
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