Quella che stiamo vivendo oggi in Italia non è solo una crisi economica, ma una vera e propria crisi del modello di sviluppo occidentale basato sulla ricerca costante di beni superflui. Come tutte le crisi, anche questa offre la grande opportunità di riconsiderare l’importanza dei “valori fondamentali” cui fare riferimento come uomini e come cittadini. “Tra questi valori ci sono di sicuro la cultura e la bellezza del nostro Paese, valori sui quali dobbiamo puntare per il riscatto civile ed economico italiano”. È questo il messaggio del Fondo Ambiente Italiano (Fai), che dal 1975 ha salvato, restaurato e aperto al pubblico importanti testimonianze del patrimonio artistico e naturalistico italiano, e che nel mese di ottobre ha lanciato la campagna di raccolta fondi “Ricordati di salvare l’Italia” per salvare quei beni non superflui, ma anzi fondamentali, come il nostro paesaggio e la nostra cultura. Per questo, sabato 15 e domenica 16 ottobre, proprio nel cuore della campagna nazionale i volontari delle delegazioni regionali accoglieranno i cittadini nelle più belle piazze italiane animando le giornate con visite guidate originali e coinvolgenti ed iniziative collaterali denominate “FAI festa alla piazza”. Oltre sessanta piazze italiane protagoniste di questo appuntamento di raccolta fondi per ricordare assieme a testimonial del mondo della cultura e dell’arte che “Il riscatto economico e civile dell’Italia passa dalla tutela del suo paesaggio e dalla sua cultura”, anche attraverso il nostro contributo.
Un compito non certo facile perché “In Italia i segnali della crisi sono sotto gli occhi di tutti - ha spiegato il presidente onorario del Fai, Giulia Maria Mozzoni Crespi - e i beni culturali italiani perdono i pezzi sia materialmente, che soprattutto economicamente". Come? "Con tagli alla cultura di quasi 1 miliardo di euro per il triennio 2009-2011 e di ulteriori 174 milioni di euro per il triennio 2011-2013, stanziamenti per beni culturali pari allo 0,19% del Pil (1% in Francia, 1,20% in Inghilterra) in calo del 30% in negli ultimi 5 anni e negli ultimi 11 anni dobbiamo registrare anche la perdita di 7mila dipendenti al Ministero dei Beni Culturali”.
Occorre quindi correre ai ripari perché con la cultura, che se ne dica, si mangia. “A fronte di un investimento di 4,8 miliardi di euro - ha spiegato il Fai lanciando la campagna Ricordati di salvare l’Italia - la cultura nazionale genera valore per 40 miliardi di euro l’anno (2,6% Pil nazionale), e per 203 miliardi di euro (13% Pil) se si considera anche il turismo culturale”, un settore ancora solido visto che “la spesa in cultura delle famiglie italiane è aumentata del 24,3% dal 1999 al 2009”. Questa è la scommessa del Fai che oggi possiede: 48 beni artistici di cui 23 aperti al pubblico, 6 beni in comodato e concessione e 3.274.000 metri quadrati di paesaggio protetto. “Un bene d'arte, un paesaggio, un pezzo di natura. Con il nostro restauro ritrova vita - ha continuato la Crespi - e con la sua riapertura al pubblico permette non soltanto a noi, ma anche ai nostri giovani, i futuri vecchi, di poterlo visitare”.
Ma non soltanto del recupero del patrimonio naturale e culturale italiano si occupa il Fai. Là dove c'è un bene Fai, fiere, giochi, esposizioni, dibattiti, feste, incontri culturali e visite scolastiche vengono quotidianamente organizzate con il conseguente rilancio delle economie locali. E così, tra il risveglio di antiche tradizioni e proposte innovative, cresce l'opportunità di collaborazione con la società civile locale, sollecitando la sua forza lavorativa e stimolando le istituzioni a lanciare iniziative per promuovere una "pubblica riconquista del territorio".
È il caso di questo fine settimana. “FAI festa alla piazza è un evento che ha l’obiettivo di celebrare le piazze italiane intese come luoghi privilegiati di incontro, scambio di idee, occasione per sentirsi membri di un’unica comunità - ha precisato il Fai - per questo motivo e per dare un significato ancora più forte alla campagna nazionale di raccolta fondi, abbiamo deciso di fare una festa alla piazza, celebrando con allegria e partecipazione la sua secolare funzione di aggregazione collettiva”. Un’occasione unica per riappropriarsi della cultura del nostro Paese in senso ampio: dalla storia all’arte, dall’enogastronomia alle tradizioni locali, dall’architettura alla musica. Tra gli eventi in programma in tutta Italia: iniziative per bambini, visite guidate e itinerari speciali, momenti musicali e teatrali, letture di poesie, mostre fotografiche, rievocazioni storiche, spettacoli di danza e balli tradizionali, giochi in piazza, sfilate di sbandieratori, artisti di strada, giocolieri e degustazioni.
Dunque la strada tracciata dal Fai potrebbe diventare una proposta economica diversa, etica e sociale nel contempo. Ma il Fai dovrebbe, se avesse i mezzi, poter accettare tutte le donazioni e i comodati che le vengono proposti. “Insisto - ha precisato la Crespi - noi potremmo diventare un concreto aiuto per tutelare il territorio. Un grande progetto in atto da offrire a un Ministero del Turismo, se questo sarà organizzato da uomini consapevoli e colti, e da sottoporre a un Ministero delle Finanze che dovrebbe affrontare il rompicapo della conservazione, salvaguardando l'occupazione”. Questa è la ragione per cui il bambino simbolo del nostro futuro nello spot del Fai ci chiede di fare un nodo al fazzoletto e di inviare un sms solidale al 45506 nel mese di ottobre, mentre il sito ci ricorda la possibilità, a partire dal 2012, di destinare il 5X1000 delle proprie imposte sul reddito ad associazioni e fondazioni come il Fai.
“Dipenderà anche da voi e dai mezzi che raccoglieremo quante nuove parti d'Italia potranno venire custodite” ha concluso la Crespi. “Quante nuove iniziative nasceranno, ricadendo positivamente sull'indotto degli abitanti locali. Quanti studenti potranno in futuro visitare noti siti artistici e archeologici e quanti giovani potranno sempre ammirare le nostre armonie architettoniche. Quante famiglie potranno continuare a passeggiare e respirare l'aria pura dei boschi, a quante campagne verrà ancora garantita la biodiversità [...] E quanti artisti del lavoro manuale, restauratori, artigiani, giardinieri, carpentieri, custodi, bottegai, potranno ancora venire apprezzati, riconosciuti e retribuiti!”.
Molto dipenderà dal numero degli sms che invieremo! Ricordiamoci dunque il numero 45506, "tenendo presente che la violazione apportata oggi a una spiaggia, un parco, un centro storico, un bosco, una campagna è un patrimonio che si ruba ai figli di tutti i paesi e cittadini d'Italia, dovunque essi siano nati e cresciuti". È la nostra terra, la nostra cultura, il nostro futuro. Dunque: subito un nodo al fazzoletto! Ve lo chiede il bambino italiano per il suo domani. Al momento siamo in buona compagnia. Lucio Dalla, Paolo Conte, Carlo Verdone, Liliana Cavani, Sabrina Ferilli, Ottavia Piccolo, Dacia Maraini, Susanna Tamaro, Lina Wertmuller, Vauro, Flavia Pennetta, Federica Pellegrini... e molti altri personaggi del mondo della cultura, dello spettacolo e dello sport hanno già lasciato il proprio contributo a sostegno della campagna del Fai.
Alessandro Graziadei
Nessun commento:
Posta un commento