Fino al 12 settembre al Parco delle Fornaci di Vicenza torna il Festival NoDalMolin giunto alla sua quarta edizione e per la prima volta ospitato in città, tra via del Mercato Nuovo e viale Crispi nel quadrante ovest del capoluogo. Un festival che arriva dopo la sdemanializzazione dell’area est del Dal Molin, anch’essa compresa nel perimetro militare della base americana fin dal 2007 ed oggi destinata – grazie alla mobilitazione dei vicentini – a diventare un grande parco urbano che ospiterà alcuni degli eventi in agenda.
Come sempre, grandi artisti e personaggi della cultura attraverseranno la comunità vicentina, regalando musica e teatro, ma anche momenti d’approfondimento, facendo il punto sulla mobilitazione vicentina, sulle sue prospettive e sui suoi strumenti, ma non solo.
Oltre all’opposizione alla militarizzazione della città e alla costruzione di pratiche partecipative per la progettazione e la realizzazione del Parco della Pace, il Festival 2010 conta sulla partecipazione di centinaia di comitati, associazioni, sindacati, gruppi informali che faranno il punto della situazione in vista del prossimo appuntamento mondiale sui cambiamenti climatici. Il Festival NoDalMolin ospiterà, infatti, l’11 settembre l’assemblea della Rete Italiana per la Giustizia Ambientale che si confronterà in attesa del vertice di Cancun di dicembre nel quale si riunirà la conferenza delle Nazioni Unite.
Un momento di riflessione, dunque, sullo stato dell’arte di queste grandi questioni, ma “la vera novità - sottolineano gli organizzatori - è che alcuni eventi del Festival si svolgeranno all'interno del Dal Molin, nel neonato Parco della Pace nell'area in cui gli statunitensi avrebbero voluto allargare la propria presenza e che, invece, diventerà un parco grazie alla mobilitazione dei cittadini”.
La nuova base statunitense è in costruzione, eppure, un limite invalicabile è stato posto all’allargamento delle servitù militari: non è realizzato col filo spinato, ma composto di tanti alberelli che daranno vita al Parco della Pace.
Quattro anni fa, proprio durante il primo Festival, una manifestazione si concluse in quella zona ancora verde e lì furono messi a dimora 150 alberi contro la militarizzazione. Anche l'inaugurazione di mercoledì 1 settembre si è svolta proprio all'interno del Parco della Pace, con la performance di Patrizia Laquidara, una tra le prime voci a riempire di suoni la mobilitazione e ormai affermata cantautrice e compositrice vicentina.
La realizzazione del Parco della Pace rappresenta, di fatto, la novità più importante e non certo scontata di questo quarto festival che disegna scenari innovativi e nuove opportunità per coloro che vogliono continuare a difendere gli spazi pubblici demilitarizzati. Per i promotori dell'iniziativa la creazione del parco tocca da vicino anche il più generale tema dell’acqua. “Il cantiere della nuova base statunitense al Dal Molin rappresenta, infatti, la principale minaccia alla falda acquifera sottostante che rischia di essere compromessa dalle costruzioni militari”.
Esistono, forme, strumenti, pratiche per continuare la mobilitazione contro la presenza militare statunitense a Vicenza, nonostante il cantiere del Dal Molin proceda speditamente? La voci dei portavoce del Festival sembrano non avere dubbi: “noi crediamo di sì, e a partire da questa convinzione vogliamo continuare a cercare risposte nuove, insieme a tutte le donne e gli uomini che vogliono ancora spendersi per questa causa locale, quanto globale”.
Alessandro Graziadei
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