Nel 2015 gli Stati membri dell’Unione europea avevano condiviso la proposta della Commissione europea di rinviare la graduale eliminazione delle lampade alogene inefficienti classe “D” di due anni. Adesso il tempo è scaduto e a partire dal 1 settembre chi non l’avesse ancora fatto dovrà cominciare a sostituire progressivamente le proprie lampadine alogene. Il “bando delle alogene” riguarda le classiche lampadine in vetro, non direzionali, con attacco a vite E27 o E14 che funzionano senza trasformatore, oltre ad alcune lampadine alogene non direzionali con attacco speciale G4 e GY6.35. I rivenditori, tuttavia, potranno continuare a venderle fino ad esaurimento scorte e noi consumatori avremmo il tempo necessario per passare gradualmente alle più moderne lampadine LED. Le conseguenze sul consumo energetico saranno quindi avvertite con un certo ritardo, ma saranno notevoli.
Per la Federazione Nazionale Imprese Elettrotecniche ed elettroniche (Anie Confindustria) “Le lampade alogene sono molto inefficienti. Le nuove tecnologie come i LED offrono invece un elevato potenziale di risparmio: il consumo di una lampada alogena è spesso più di cinque volte superiore a quella di un LED ad alta efficienza energetica. La decisione di eliminare le lampade alogene dal commercio non verrà applicata però alle lampade alogene direzionali, alle lampade alogene utilizzate per le lampade da tavolo e ai proiettori”. Il passaggio da una lampada alogena di media potenza ad un LED ad alta efficienza energetica permetterà di risparmiare circa 115 euro a lampadina se consideriamo il ciclo di vita del LED di circa 20 anni, e di recuperare il suo maggior costo entro un anno circa. Per Anie inoltre “I risparmi aumenteranno ulteriormente nel corso del 2018, con i prezzi dei LED sempre più bassi e una migliore performance energetica”.
Quanto ai vantaggi per l’ambiente e la sicurezza energetica, il passaggio a lampadine a basso consumo porterà un risparmio energetico annuale pari al consumo annuo di elettricità del Portogallo (48 TWh di energia elettrica) e consentirà di risparmiare circa 15,2 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 entro il 2025, pari alle emissioni generate da circa due milioni di persone all’anno. Secondo l’Anie, inoltre, “vi è comune accordo sul fatto che il posticipo dell’eliminazione completa delle lampadine alogene con i LED possa aiutare le imprese innovative a creare nuovi posti di lavoro nell’Unione e nel contempo proteggerà l’industria europea dalla concorrenza di bassa qualità e dall’importazione di prodotti inefficienti”.
Nonostante questo passaggio in Europa esiste ancora una notevole disinformazione sulla messa al bando delle lampadine alogene. Un’indagine internazionale commissionata da una delle aziende leader nella produzione di illuminazione a led, LedVance, sui consumatori di Germania, Gran Bretagna, Francia, Italia, Svezia, Usa, Canada, Brasile e Cina ha evidenziato come “In Italia il 41% degli intervistati non ha mai sentito parlare di questo passaggio al LED”. Se a ciò aggiungiamo il numero di italiani che ne ha sentito parlare, ma non ha chiare le conseguenze, “la cifra aumenta del 16% fino a raggiungere il 57%”. Forse per questo le tecnologie di illuminazione tradizionali compaiono ancora nella lista della spesa degli italiani "e poco meno di un terzo degli intervistati sceglie ancora lampadine alogene”.
Siamo ignoranti noi? Non proprio perché nonostante la maggioranza degli italiani non ne sappia praticamente nulla, anche se crede di saperne molto, siamo i più informati a livello europeo. Come ha spiegato l’indagine di LedVance l’Italia è in testa alla classifica europea con “il 58% degli intervistati italiani che è a conoscenza della direttiva. Francesi, tedeschi e svedesi si attestano tra il 40 e il 50%. In fondo alla classifica troviamo gli inglesi: solo il 35% ne è informato”. I risultati dello studio dimostrano chiaramente che c’è bisogno di più informazione sulla messa al bando dell'alogeno e sulle sue relative conseguenze anche se “ben l’84% dei consumatori cita l’efficienza energetica, la durata e il prezzo come criteri chiave di acquisto di una lampadina”. Considerando il calo dei prezzi, l’aumento dell’efficienza e la maggiore durata delle lampadine LED, si tratta proprio dei motivi per cui passare alla tecnologia LED.
Quindi, per chi nei prossimi mesi dovrà affrontare un cambio di lampadina nessun timore, esistono già numerose alternative LED economiche e a basso consumo energetico simili nella forma alle lampadine tradizionali. Per familiarizzare con la nuova tecnologia, in questa fase di transizione, basta verificare poche ma importanti informazioni presenti sulla confezione dei prodotti. Fondamentali sono la presenza della dicitura LED; le informazioni sul wattaggio, che includono sia il “vecchio” wattaggio della lampadina alogena a incandescenza sia il “nuovo” wattaggio della lampadina LED, il che fornisce un’indicazione indiretta del potenziale risparmio energetico; la durata espressa in ore e anni, considerevolmente più lunga di quella delle alogene ed infine la tonalità di luce, che può variare dal bianco caldo al bianco freddo. Da domani si cambia luce e sarà un passo verso una maggior durata, sostenibilità e risparmio energetico. Nella speranza che questo obbligo sia sempre accompagnato dal giusto prezzo.
Alessandro Graziadei
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