La gestione e lo smaltimento dei rifiuti ha assunto negli anni una dimensione sempre più preoccupante a livello internazionale e nazionale. Il problema non è dato solo dalla capacità di smaltimento e di riuso del rifiuto, (che in Italia può contare su alcune eccellenze), ma anche dalla quantità di rifiuti prodotti dai nostri stili di vita e da norme ancora incapaci di ridurli in modo significativo. Anche se nell’Unione europea le politiche per la gestione e lo smaltimento circolare dei rifiuti sono sempre più definite, diventa ogni giorno più importante promuovere un sistema economico in grado di minimizzare la produzione di rifiuti e nel contempo incentivare iniziative di informazione mirate al cambiamento degli stili di vita. Certo si tratta di processi non sempre brevi con ricadute non immediatamente visibili. Allora che fare intanto? Tuttavia se il luogo in cui vivi è “brutto, sporco e incivile” hai la possibilità di dare subito il tuo contributo grazie a Legambiente che il 28, 29 e 30 settembre organizza come ogni anno “Puliamo il Mondo”, un intero fine settimana dedicato a liberare dai rifiuti gli angoli più remoti dei nostri parchi, giardini, strade, piazze, fiumi, aree carsiche e spiagge.
Anche quest’anno, infatti, in tutta Italia è partita la grande campagna di volontariato ambientale che con Puliamo il Mondo cerca di diffondere una cultura ecologica che si fa prassi in questo ultimo fine settimana di settembre grazie a decine di operazioni di pulizia del nostro territorio. Conosciuta a livello internazionale come Clean Up the World, può contare sull’impegno della società civile e della cittadinanza, da 25 anni coordinate in Italia da Legambiente con un migliaia di attività pratiche di raccolta dei rifiuti unite a un costante lavoro di informazione, sensibilizzazione e coinvolgimento che ha garantito nel tempo un profondo radicamento dell’iniziativa nella società, in primis nelle scuole. Come ha ricordato nelle scorse settimane Legambiente “Nel corso degli anni le innumerevoli iniziative ecologiche lungo la penisola sono state presidi di civiltà per opporsi all'inquinamento di qualsiasi tipo e da cui denunciare l’illegalità ai danni dell’ambiente e delle persone, diffondendo pace, virtù civica e rispetto dei beni comuni”.
Quest’anno addirittura la Federazione Speleologica Europea ha assegnato alla Società Speleologica Italiana l’edizione 2018 del concorso per progetti di protezione dell’ambiente carsico EuroSpeleo Protection Label proprio grazie ad una iniziativa nata nel 2005 all’interno di Puliamo il Mondo. Per la Federazione Puliamo il Buio, che si inserisce nella più ampia cornice coordinata da Legambiente, è una “Iniziativa ben progettata e ben adattata ai bisogni identificati, con il pieno coinvolgimento di tutti gli stakeholder all'interno delle comunità. Le azioni intraprese nell’ambito di tale attività hanno avuto il riscontro anche delle autorità nazionali, promuovendo il miglioramento dei regolamenti relativi all'argomento”. Non da ultimo “Puliamo il Buio è ormai una attività molto efficace, sia per il monitoraggio delle aree carsiche e degli habitat sotterranei che per diffondere la cultura della loro protezione e conservazione”. Negli anni questa iniziativa ha permesso, infatti, di bonificare almeno in parte le discariche abusive sotterranee, documentarle, valutarne il grado di pericolosità e individuare i possibili rimedi, proponendoli all’opinione pubblica e alle amministrazioni locali.
In Italia la crescita della consapevolezza e l’interesse ai problemi ambientali anche della politica deve tanto a questa storica iniziativa e alle sue attività di disinquinamento. Non a caso oggi il Belpaese, pur conservando gravi criticità ambientali, può vantare anche molti traguardi. Per esempio è stato il primo Paese in Europa ad approvare la legge contro gli shopper non compostabili, (approvata nel 2006 ed entrata in vigore nel 2012), ad applicare dal 1 gennaio 2018 la messa al bando dei sacchetti leggeri e ultraleggeri di plastica tradizionale, a dire stop ai cotton fioc non biodegradabili dal 2019 e alle microplastiche nei cosmetici a partire dal 2020. Non va inoltre dimenticato l’impegno sul fronte dell’economia circolare promosso da Comuni, Consorzi e numerose imprese private. “Ora - per Stefano Ciafani direttore generale di Legambiente - i prossimi passi da compiere nel nostro Paese devono affiancare la sensibilità e la buona volontà dei cittadini ad un sistema di controlli efficace per garantire il rispetto delle leggi approvate”. Se Puliamo il Mondo vuole diventare ogni anno più “inutile” allora per Legambiente “servono nuove misure per contrastare l’usa e getta, ridurre l’uso eccessivo di acque in bottiglia, con conseguente consumo di grandi quantità di plastica, e allo stesso tempo occorre sviluppare la chimica verde, per riconvertire i vecchi petrolchimici in nuove bioraffinerie per promuovere filiere di produzione industriale innovative e rispettose dell’ambiente”.
Un lavoro lungo come quello promosso dalla Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti (SERR), la campagna di comunicazione ambientale europea che dal 17 al 25 novembre promuove e premia azioni concrete e creative che hanno come obiettivo la riduzione dei rifiuti in tutta Europa e che quest’anno è dedicata alla prevenzione dei rifiuti pericolosi, cioè quelli che al loro interno contengono sostanze nocive per l’ambiente, con parti esplosive, infiammabili o tossiche. Tali sostanze si possono trovare (in piccole o grandi quantità) in molti prodotti di uso quotidiano come cosmetici, batterie, vernici, pesticidi, lampadine o i famosi Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (Raee), che in Italia sono ben gestiti dal Centro di Coordinamento RAEE. Questi rifiuti, se non smaltiti correttamente, rappresentano più di altri un rischio per l’ambiente e la salute umana. Come Puliamo il Mondo anche questa è una realtà consolidata che da dieci anni registra una crescente partecipazione di cittadini, pubbliche amministrazioni, istituti scolastici, associazioni, ong e imprese, tutte realtà impegnate a realizzare nella settimana SERR quante più azioni possibili volte alla riduzione dei rifiuti allo scopo di creare un grande momento di sensibilizzazione. Cosa aspettate quindi? Puliamo il Mondo e il bando (c’è tempo fino al 31 ottobre) per partecipare alla Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti vi aspettano, con gesti semplici, concreti, civili, da fare insieme, per ripulire una volta per tutte i territori dai rifiuti e dall’ignoranza.
Alessandro Graziadei
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