sabato 28 novembre 2015

A Fair shot: il vaccino giusto al prezzo giusto

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ci ricorda che le polmoniti sono ancora una delle prime causa di morte nell’infanzia. L’unico modo per aumentare la prevenzione è quello di puntare sulle vaccinazioni garantendo così la tutela della salute a una fetta sempre più significativa della popolazione mondiale. Al momento la copertura vaccinale contro la polmonite è di circa l’85%, ma i più poveri sono anche i meno protetti. “I Governi devono affrontare in modo serio la minaccia della polmonite e fornire vaccini adeguati, servizi di diagnostica, trattamenti e assistenza sanitaria, soprattutto per i più poveri, o questo flagello continuerà a privare il mondo dei suoi figli al ritmo di quasi 3.400 al giorno. Questo è inaccettabile”, ha spiegato in più occasioni il Responsabile UNICEF per i programmi sanitari Mickey Chopra

Il vaccino è quindi la soluzione, o meglio potrebbe essere la soluzione. Per questo lo scorso 11 novembre, in occasione della Giornata mondiale contro la polmonite, Medici Senza Frontiere (MSF) ha lanciato la petizione globale “A Fair shot: il vaccino giusto al prezzo giusto” per chiedere alle aziende farmaceutiche Pfizer e GlaxoSmithKline (GSK) di ridurre il prezzo del loro vaccino antipneumococco, il batterio causa di un’ampia gamma di infezioni tra cui la polmonite che uccide quasi un milione di bambini ogni anno. L’Ong in Italia ha inviato alle sedi delle due aziende una lettera con le proprie richieste e a New York ha lanciato la campagna con un’azione provocatoria davanti al quartier generale della Pfizer, consegnando al direttore generale Ian Read, 17 milioni di dollari falsi, l’equivalente di una giornata di guadagno dell’azienda grazie al solo vaccino contro la polmonite. MSF ha anche apposto un annuncio sulla pensilina della fermata dell'autobus situata proprio di fronte all'edificio della Pfizer, con la domanda: “Ehi Pfizer, perché i tuoi vaccini hanno prezzi fuori dalla portata dei bambini che ne hanno bisogno?”.  

“Il vaccino contro le infezioni da pneumococco è il più venduto al mondo e soltanto l’anno scorso Pfizer e GSK hanno ricavato quasi 4,4 miliardi di dollari solo dalla vendita di questo prodotto”, ha affermato il dottor Manica Balasegaram, Direttore esecutivo della Campagna per l’accesso ai farmaci di MSF. “Pfizer e GSK impongono prezzi talmente alti per questo vaccino che molti governi e organizzazioni umanitarie non sono in grado di acquistarlo per vaccinare i bambini. Dopo aver guadagnato più di 28 miliardi di dollari con la vendita del vaccino antipneumococco, riteniamo che Pfizer e GSK possano permettersi di ridurre il prezzo in modo da consentire a tutti i Paesi in via di sviluppo di proteggere i loro bambini da questo flagello dell’infanzia”. “Siamo medici che hanno visto morire di polmonite troppi bambini e per questo non ci arrenderemo fino a quando non avremo la certezza che tutti i Paesi possono permettersi il vaccino”, ha dichiarato Balasegaram. “Chiediamo a tutti di aderire alla nostra iniziativa globale e firmare la petizione per dire a Pfizer e a GSK che è arrivato il momento di ridurre il prezzo del vaccino contro la polmonite”.

Lo scorso gennaio, MSF ha pubblicato il suo rapporto sui prezzi dei vaccini, “The right shot: superare le barriere per ottenere vaccini più accessibili e adeguati alle realtà dei paesi in via di sviluppo”, che mostra come oggi, dopo l’introduzione di nuovi vaccini, la vaccinazione di un bambino sia diventata 68 volte più costosa rispetto al 2011 e molte parti del mondo non possano permettersi nuovi vaccini a prezzi elevati come quello antipneumococco. Oggi, dopo anni di trattative infruttuose condotte con entrambe le aziende nel tentativo di abbassare il prezzo del vaccino da utilizzare nei suoi progetti e nei suoi interventi d’emergenza, MSF si appella quindi alla società civile per mettere pressione alle due aziende e chiede di vendere il vaccino a 5 dollari statunitensi per bambino (per tutte e tre le dosi) in tutti i Paesi in via di sviluppo.  

Lo scorso maggio, 193 governi si sono riuniti a Ginevra per l’Assemblea Mondiale della Sanità che si tiene ogni anno, durante la quale è stata espressa all'unanimità la richiesta di vaccini più accessibili e di una maggiore trasparenza in merito ai prezzi di questi prodotti. “I governi di oltre 50 Paesi hanno evidenziato iniquità sempre maggiori causate dall'aumentato onere finanziario legato ai nuovi vaccini” ha ricordato MSF e molti di essi hanno affermato che il prezzo elevato dei nuovi vaccini come quello contro la polmonite rappresenta un netto ostacolo all'introduzione di tali vaccini o una minaccia nei confronti della capacità di mantenerli nell'ambito dei programmi vaccinali di routine. 

Una scelta quella di abbassare il costo dei vaccini che sarebbe sicuramente lungimirante e confermata anche il 26 e il 27 gennaio scorsi, quando i leader del pianeta si sono riuniti a Berlino per rifinanziare l’Alleanza globale per i vaccini (Gavi) impegnandosi a donare 7,5 miliardi di dollari per pagare i vaccini nei paesi impoveriti durante i prossimi 5 anni e garantire a tutti l’accesso ai farmaci. Secondo Valerio Neri, Direttore Generale Save the Children ItaliaSi stima che, a fronte del pieno finanziamento di 7,5 miliardi di dollari alla Gavi, il ritorno dell’investimento per il 2016-2020 sarà di 80-100 miliardi di dollari in benefici economici, pari a 10 volte l’investimento iniziale”. Del resto qualsiasi bambino, a prescindere da dove nasca, ha diritto a condizioni di vita e salute che gli consentano la piena espressione del suo potenziale. Il vaccino è uno dei modi per garantire questo diritto. Del resto “A cosa serve un vaccino salvavita se le persone più vulnerabili non possono permetterselo?” ha concluso la Balasegaram.

Alessandro Graziadei

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