Manca pochissimo alla partenza della Faimarathon. Domani, domenica 21 ottobre 2012 in molte città d’Italia i 1.500 volontari del Fondo Italiano Ambiente (Fai) grazie al sostegno del Gioco del Lotto vi guideranno per affascinanti percorsi culturali mostrandovi alcune città del Belpaese come non le avete mai viste. Si tratta di una delle tante iniziative nate attorno alla campagna di raccolta fondi nazionale Ricordati di salvare l'Italia lanciata da un testimonial d’eccezione l’attore Pierfrancesco Favino, che recitando Dante si rivolge a tutti coloro che credono nelle potenzialità della bellezza italiana invitandoli ad attivarsi in prima persona “perché il nostro patrimonio ha bisogno di tutti gli italiani per essere difeso e diventare il motore del nostro sviluppo economico”.
Per il Fai, infatti, che da oltre 35 anni opera per proteggere e rendere accessibili il nostro patrimonio naturale e culturale, “L’Italia è ricchissima, il Paese più ricco del mondo. Soprattutto in questi tempi di crisi. La nostra ricchezza è l’inestimabile patrimonio di paesaggio, arte e natura. Per sempre e per tutti”. E non si tratta solo di sensazioni. Se la crisi in Italia si fa sentire in tutti i settori, sembra salvarsi solo quello della cultura: “nel 2011 le famiglie hanno speso in questo settore il 2,6% in più rispetto all'anno precedente - si legge nel Rapporto annuale di Federculture 2012 Cultura e sviluppo. La scelta per salvare l'Italia presentato il 12 ottobre alla Camera dei deputati - e la spesa in attività dedicate al tempo libero e alla cultura ha registrato un incremento di oltre il 26% negli ultimi 10 anni. Nel 2011 i visitatori di musei e siti archeologici sono stati oltre 40 milioni, per 110,4 milioni di euro di introiti lordi. Questo è un trend di crescita costante, che ha visto gli ingressi a musei e aree archeologiche passare dai 25 milioni del 1996 ai 40 milioni di oggi (+60,2%)”.
Eppure nonostante il 2,6% della ricchezza nazionale sia prodotta dal settore culturale garantendo oltre 550 mila occupati nel comparto, il finanziamento pubblico alla cultura è in calo costante: nel Rapporto Federculture leggiamo che nel 2011 lo Stato ha investito in cultura 1.425 milioni di euro contro i 2.120 del 2001. Anche per questo il nostro patrimonio di arte, cultura e paesaggio è un tesoro importante, ma molto fragile, che deve essere tutelato e difeso perché non sia inghiottito da un degrado irreversibile, una responsabilità che per il Fai spetta a chiunque abbia a cuore la storia e soprattutto il futuro del nostro Paese come è sancito anche dall’articolo 9 della nostra Carta Costituzionale che ci ricorda, almeno sulla Carta, che “La Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”.
“La domanda di cultura cresce anche nei periodi di crisi - ha spiegato Magda Antonioli, Direttore MET Università Bocconi di Milano - e crescono i visitatori di siti e monumenti, un flusso che oltretutto non è condizionato dalla stagionalità. Così come si registra un aumento dei viaggiatori e della loro spesa. Infatti l’interesse per l'Italian Style of Life è legato profondamente al concetto di cultura, un atteggiamento che si riscontra sia nei turisti provenienti dai Paesi vicini, sia nei viaggiatori che vengono in Italia da Paesi che stanno vivendo un grande sviluppo economico”.
Per Marco Magnifico, Vice Presidente esecutivo del Fai, questo fenomeno non ci deve stupire e deve essere di stimolo. “L’Italia ha il patrimonio culturale più ricco del mondo e non ha paragoni. Il nostro è il Paese che ha il maggior numero di siti dichiarati Patrimonio dell'Umanità dall'Unesco nel mondo, il 5% del totale. E, nonostante ciò, oggi è solo al 28° posto per competitività nel turismo. La Cina fa fruttare i suoi siti Unesco tre volte più di noi. Il Colosseo incassa solo un settimo del Metropolitan Museum di New York. Le gallerie della Tate Britain e il Museo del Louvre fatturano in un anno, quasi la stessa cifra che incassano tutti i musei e i siti archeologici d'Italia messi insieme”. Così se “l’Italia trent'anni fa aveva la leadership nel mondo per il turismo, oggi siamo scesi al quinto posto. Ma ciascuno di noi può contribuire a invertire la rotta con un piccolo gesto che difende il patrimonio d'arte, natura e paesaggio del nostro Paese inviando un SMS da 2 euro al numero 45503 da ogni cellulare personale TIM, Vodafone, Wind, 3, PosteMobile, CoopVoce e Nòverca oppure chiamando da rete fissa TeleTu e TWT. È possibile donare anche 5 o 10 euro con una chiamata da rete fissa Telecom Italia, Infostrada e Fastweb o con un sms online” ha concluso Magnifico.
Anche grazie ai contributi e ai lasciti che il Fondo riceve annualmente, sono 47 i Beni salvati e gestiti dal Fai per un totale di circa 40 mila metri quadrati di edifici storici tutelati e strappati al degrado. Sono Beni Fai dimore storiche, aree naturali, parchi, ville, castelli ma anche piccole meraviglie come una storica bottega di barbiere, un'antica edicola di giornali, una casa d'autore galleggiante che, con le loro unicità, costituiscono importanti testimonianze della nostra identità culturale. “Aprire un bene al pubblico come faremo domani - ha spiegato il Fai - significa innanzi tutto disporre delle risorse economiche per compiere i lavori di restauro e di riqualificazione del territorio. I restauri vengono condotti con estrema cura secondo standard di eccellenza, rispettando la realtà storico-artistica del luogo e dotandolo di tutti gli impianti e i servizi necessari ai visitatori”. Ma l’intervento del Fai non si conclude quando un Bene viene aperto al pubblico, continua infatti ogni giorno: i custodi, le guide, i volontari e un team di professionisti si prendono cura dei Beni fin nei minimi dettagli con moltissime attività di manutenzione e controllo effettuate dietro le quinte, indispensabili per conservare la bellezza di questi gioielli e offrirla ai visitatori di oggi e di domani. Non pochi se pensiamo che dati alla mano si tratta di oltre 400mila persone all'anno nella cornice di centinaia di eventi ed aperture per tutte le età e gli interessi.
L’invito del Fai è ad essere tra questi 400mila già domani, con gli itinerari delle città Faimarathon che scoprirai soltanto al momento della partenza. Puoi conoscere, sul sito del Fai, il luogo, l'orario, il numero di tappe e i km da percorrere della Faimarathon nella tua città. “Per essere un maratoneta perfetto - ha concluso il Fai - quindi, occorre un po’ di curiosità. Di certo non serve allenamento sportivo, visto che a correre domani saranno solo gli occhi e le emozioni!”
Alessandro Graziadei
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