L’idea di usare i corvi per raccogliere rifiuti è stata del geniale “tecnologo” della New York University Joshua Klein, il primo nel 2008 ad inventare una macchina che erogava cibo per uccelli ogni volta che un corvo inseriva una moneta trovata in giro. L’idea ha avuto il suo primo utilizzo pratico nel 2018 in Francia, quando il famoso parco storico di Puy du Fou di Les Espesses, nella Loira, ha deciso di assumere sei nuovi dipendenti: sei corvi addestrati che ancora oggi raccolgono mozziconi di sigarette e altri piccoli pezzi di spazzatura in cambio di cibo. Il parco, da diversi anni in cima alla classifica dei parchi divertimento più belli del mondo stilata da TripAdvisor, può contare sull’occhio vigile dei corvi che ricevono una pallina di cibo per uccelli ogni volta che depositano un rifiuto in un’apposita mangiatoia. “L’obiettivo non è solo quello di ripulire, perché i visitatori in genere sono molto attenti a mantenere il parco pulito”, ma serve a dimostrare che “la natura stessa può insegnarci a prenderci cura dell’ambiente”, ha detto il presidente del parco, Nicolas de Villiers. Un’esperienza che ha ispirato Günther-Hanssen, fondatore della sturt-up svedese Corvid Cleaning, che mira attraverso un processo di apprendimento graduale, ad addestrare su base volontaria i corvi selvatici a raccogliere i rifiuti, in particolare i mozziconi di sigarette, inserendoli in un macchinario che in cambio distribuisce del cibo.
Secondo la Keep Sweden Tidy Foundation, ogni anno nella civile ed ecologica Svezia vengono gettati terra oltre un miliardo di mozziconi di sigarette che rappresentano il 62% di tutti i rifiuti stradali. Per Günther-Hanssen i corvi selvatici sono un metodo geniale per rispondere a questo grosso problema di tutela ambientale: “L’azienda ha scelto di utilizzare i corvi perché sono gli uccelli più intelligenti. Sono più facili da istruire e c’è anche una maggiore possibilità che imparino gli uni dagli altri. Allo stesso tempo, c’è un minor rischio che mangino erroneamente immondizia”. Un primo progetto pilota che prevede l’utilizzo dei corvi spazzini è allo studio nel Comune di svedese di Södertälje che sta cercando di trovare il posto ideale per collocare il distributore di cibo per gli uccelli-spazzini e sta valutando tutte le opportunità di finanziamento. Hanssen è convinto che l’utilizzo della “soluzione animale” proposta dalla Corvid Cleaning “Potrebbe far risparmiare al comune almeno il 75% dei costi legati alla raccolta dei mozziconi di sigaretta”. La stima del costo del Comune per raccogliere i mozziconi di sigaretta oggi è di circa 80 ore all’anno e 2 corone per mozzicone di sigaretta. Se i corvi raccogliessero al posto degli operatori ecologici i mozziconi di sigaretta, il risparmio per il Comune sarebbe enorme e le casse comunali si dovrebbero limitare a coprire i costi per il cibo dei corvi, che rimarrebbe integrativo e non esclusivo per la loro dieta.
L’Amministrazione comunale di Södertälje vorrebbe partire già questa primavera, ormai rassegnata al fatto che sembra più facile insegnare ai corvi a raccogliere i mozziconi di sigaretta che alle persone a non gettarli per terra. Se il progetto pilota funzionerà a Södertälje sono convinti che i corvi netturbini potrebbero diventare una soluzione permanente da estendere anche ad altri comuni della Svezia, per riuscire ad integrare le attuali pulizie delle strade e dei parchi con costi ridotti e, si spera, ottimi risultati. Esiste però anche un’altra faccia della medaglia. Da decenni siamo abituati a sfruttare gli animali per i nostri fini, a cominciare da quelli alimentari, ed è sensato chiedersi quali possano essere le implicazioni etiche e le ricadute sulla salute e le abitudini dei corvi che decideranno di farsi carico, anche se per scopi alimentari, della nostra mancanza di rispetto per l’ambiente. C’è il rischio di abituare un’intera generazione di corvi alla raccolta dei rifiuti in cambio di cibo generando un comportamento innaturale e addomesticato per risolvere un nostro problema? Forse sì, visto che già diversi studi hanno dimostrato che la troppa confidenza dei corvi con gli ambienti urbani e gli uomini sta causando non pochi problemi a questi intelligentissimi uccelli. Di fatto, sebbene le aree urbane possano essere fonti di cibo in abbondanza per la fauna selvatica, gli alimenti antropici possono essere di qualità inferiore rispetto alle fonti alimentari naturali, con possibili conseguenze anche sulla salute degli uccelli.
Lo studio del 2019 “Urbanization and elevated cholesterol in American Crows”, per esempio, ha ampiamente dimostrato che in particolare i corvi urbani, che hanno accesso agli avanzi di cibo umano, hanno livelli di colesterolo più alti rispetto ai loro fratelli selvatici che hanno un’alimentazione naturale. In questo particolare caso però, i livelli elevati di colesterolo monitorati nel campione di corvi di Davis in California e di Clinton nello stato di New York non hanno avuto effetti significativi sulla loro salute e sulla loro sopravvivenza ed erano addirittura associati ad indici migliori di condizione corporea. Livelli elevati di colesterolo, quindi, potrebbero indicare l'accesso a cibi antropogenici ipercalorici e ricchi di grassi, che in alcuni contesti e su diversi animali hanno fatto registrare migliori condizioni fisiche, compensando potenzialmente altri effetti negativi e i molti rischi dell'urbanizzazione. Se il problema etico, come spesso succede quando si tratta di animali, purtroppo mai si pone, allora è possibile pensare che i corvi spazzini di Södertälje potrebbero anche avere il colesterolo alto e rischiare di essere investiti da un’automobile o predati da un gatto, ma essere degli abilissimi ed economici netturbini con le ali facilitati nella ricerca di cibo, visto che l’inciviltà di una parte dell’umanità è ancora una garanzia, anche in Svezia.
Alessandro Graziadei
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