È arrivata lo scorso mese dal Dipartimento di Stato degli Usa il Trafficking in Persons Report. Per oltre due decenni, questo rapporto ha documentato le tendenze prese dalla piaga della tratta e dagli interventi governativi messi in campo per combatterla, evidenziando le aree di progresso e di regresso. Quest'anno, grazie ai dati raccolti dal 1 aprile 2023 al 31 marzo 2024 con le segnalazioni di corpi diplomatici, ong, studi accademici, autorità, giornalisti, singoli individui, e altre fonti provenienti da ogni regione del Mondo, il Dipartimento di Stato ha analizzato 188 Paesi, compresi gli Stati Uniti, classificandoli con un livello da 1 a 3 sulla base dello stato attuale della tratta di esseri umani e degli sforzi messi in campo dalla politica per contrastarla. Le criticità maggiori sono state individuate quest'anno in Afghanistan dove vige ancora “Un modello di impiego e reclutamento di bambini soldato e di schiavitù sessuale, comunemente noto come bacha bazi. Si tratta di una pratica in cui gli uomini sfruttano i ragazzi per intrattenimento sociale e sessuale”. Questa forma di violenza, stando alle testimonianze delle vittime, era diffusa già prima della presa di Kabul da parte dei Talebani nel 2021, ed è comunemente portata avanti da persone di potere come comandanti militari, funzionari governativi e leader politici.
Per questo il Trafficking in Persons Report del 2024 attribuisce all’Afghanistan il livello 3, il peggiore, il che significa che il Governo di Kabul non rispetta gli standard minimi e non sta compiendo nessuno sforzo per contrastare ed eliminare la tratta di esseri umani. Infatti, “Durante il periodo di riferimento, i Ministeri afghani e le altre istituzioni del settore pubblico non hanno adottato misure significative per contrastare il fenomeno” e i bambini vengono ancora arruolati in gruppi armati di supporto ai Talebani. “I Talebani spesso reclutano i bambini con la coercizione, la frode e le false promesse. Gruppi come l'ISIS-Khorasan (ISIS-K) e il Fronte di Resistenza Nazionale usano i bambini nelle ostilità dirette per piazzare e far esplodere ordigni esplosivi improvvisati, trasportare armi, spiare e sorvegliare le proprie basi”, si legge nel Report. Il reclutamento dei minori avviene anche all’interno delle Madrase, istituti superiori nei quali oltre all’indottrinamento religioso ai bambini viene fornito anche un addestramento militare. Inoltre, non rallenta la repressione dei diritti umani e civili di altri gruppi discriminati visto che il Report a stelle e strisce ci ricorda che “I Talebani hanno continuato a minare i diritti delle donne, dei membri di gruppi minoritari e di altre popolazioni vulnerabili. Hanno ostacolato il lavoro delle ong, esacerbando le vulnerabilità alla tratta e ostacolando gli sforzi di protezione delle vittime”.
Che fare? Le raccomandazioni per l’Afghanistan contenute all’interno del 2024 Trafficking in Persons Report, sono molto ambiziose e invitano il Governo di Kabul a “Cessare il reclutamento o l'utilizzo illegale di bambini, anche a livello locale, e smobilitare i bambini da tutti i gruppi armati con un'adeguata protezione e un sostegno alla riabilitazione”. È inoltre richiesta, con un chiaro riferimento al bacha bazi, “L'applicazione del divieto di utilizzare i bambini per la schiavitù sessuale all'interno dei ranghi talebani”. Il rapporto raccomanda anche di aumentare gli sforzi per “Identificare le vittime della tratta, anche attraverso lo screening delle popolazioni vulnerabili” e di garantire che “Le vittime non siano penalizzate per gli atti illegali commessi come conseguenza diretta della tratta”. Infine per il Dipartimento di Stato Usa è auspicabile “Una maggiore cooperazione con le organizzazioni della società civile per assistere le popolazioni più vulnerabili, compresi gli uomini e le donne vittime della tratta, e la riapertura di rifugi per le vittime in tutto il Paese” esortando quindi l'Afghanistan a “Promulgare e attuare una legge anti-tratta che criminalizzi tutte le forme di traffico di persone” e a “Convocare formalmente una commissione interministeriale anti-tratta per coordinare gli sforzi”.
Raccomandazioni a tutela delle persone vittime di tratta e soprattutto dei minori per ora cadute nel vuoto, ma che potrebbero riguardare anche altri Governi tra i 188 presi in considerazione dal Dipartimento di Stato Usa. Secondo l'allarme lanciato ad inizio giugno dal Segretario Generale Onu António Guterres, infatti, “Eserciti e gruppi armati in decine di Paesi sono responsabili di aver ridotto la vita di migliaia di bambini in un inferno”. I dati riportati dal Segretario ci ricordano che negli ultimi 12 mesi nel Mondo sono oltre 12.000 i minorenni uccisi o mutilati, circa 9.000 sono quelli reclutati dalle milizie e quasi 4.500 i rapiti per farne dei soldati. Le guerre in corso, del resto, richiedono ad ogni latitudine sempre nuova carne da cannone e i minori sono facilmente indottrinabili, non chiedono paghe e spesso sono costretti a scegliere se uccidere o essere uccisi. I Paesi più colpiti da questa piaga, oltre l' Afghanistan, sono Israele e i Territori palestinesi occupati, la Repubblica Democratica del Congo (RDC), il Myanmar, la Somalia, il Sudan e il Sud Sudan, la Nigeria, il Burkina Faso, il Mali e il Niger con arruolamenti forzati e rapimenti compiuti sia dai movimenti guerriglieri, che dagli eserciti regolari. L’esercito di Tel Aviv, per esempio, è stato inserito in questa lista della vergogna in quanto, secondo Guterres, si è recentemente macchiato di migliaia di gravi violazioni, fra cui l’uccisone indiscriminata di bambini e la distruzione di edifici scolastici ed ospedali. Anche i gruppi armati palestinesi sono nella lista nera dell'Onu per aver ucciso e rapito decine di minorenni israeliani il 7 ottobre. Non poteva mancare l’esercito russo che ha ucciso e rapito centinaia di bambini, oltre ad aver attaccato scuole ed ospedali in tutta l'Ucraina, che a sua volta sta progressivamente esponendo i minorenni alla propaganda di guerra. In Myanmar invece le forze governative si sono macchiate del reclutamento e dell’uso di quasi 1.200 ragazzi, ben dieci volte di più rispetto al 2022 e in Sudan, sia le Forze di Supporto Rapido sia l’esercito hanno commesso atrocità diffuse su minori. E avanti così...
In questo lungo elenco di orrori sono da aggiungere anche le violenze sessuali, quelle registrate in 12 mesi, sia pure sottostimate, sono state circa 1.500 (+25% rispetto al 2022). Le ragazzine non sono mai risparmiate e in questi contesti bellici sono spesso costrette a diventare le “mogli” dei guerriglieri, spose bambine ridotte in schiavitù da abusi e gravidanze. Per Guterres “I Paesi occidentali hanno gravi responsabilità in tante guerre, combattute per procura, e dovrebbero finanziare la politica di pace e non vendere armi e sostenere dittatori per garantirsi materie prime indispensabili alle nostre economie”. Dovrebbero, appunto...
Alessandro Graziadei
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